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Confronto tra analisi di COD, BOD e TOC. Vantaggi e possibilità di usare il metodo PeCOD (fotoelettrico)

giovedì 10 settembre 2020

Esistono diversi metodi per determinare la presenza di inquinanti organici nelle acque reflue e potabili. La domanda chimica di ossigeno (COD), la domanda biochimica di ossigeno (BOD) e il carbonio organico totale (TOC), sono i tre metodi principali di analisi.

I metodi BOD e COD differiscono dal TOC perché misurano la quantità di ossigeno consumato dalle specie organiche presenti nell'acqua. Il TOC è una misura di tutto il carbonio (sia organico che inorganico), invece che il solo ossigeno, che viene ridotto da queste specie. Il TOC da solo non fa luce sull'ossidabilità del carbonio misurato o sulla quantità di ossigeno necessaria per la sua biodegradazione. Il COD misura la frazione reattiva del TOC. In Europa il COD su acque pulite è chiamato ossidabilità dell’acqua.

Metodi, vantaggi e svantaggi:

BOD: è un metodo standard (ISO), ma ha un tempo di analisi di 5 giorni. Presenta problemi di matrice e la determinazione è imprecisa e poco riproducibile.

COD: è un metodo standard (ISO), ma richiede 2-4 ore di digestione termica. Utilizza reagenti cancerogeni (dicromato). Presenta alcuni interferenti. Non applicabile ad acque pulite. Limiti di detezione alti.

TOC: si ottiene un risultato in 10 minuti, ma con strumentazione costosa e il costo per campione è elevato. Non determina l’ossidabilitàdell’acqua.

L'analizzatore PeCOD riassume i vantaggi di tutti e tre i metodi riducendo al minimo gli svantaggi. Il PeCOD quantifica COD e BOD in 10 minuti in modo semplice, sicuro ed efficace. Per acque naturali e potabili l'analisi dura 3-5 minuti. Può essere correlato al metodo del permanganato utilizzato per l'ossidabilità.

Il PeCOD ottiene risultati correlati al BOD5 e può essere utilizzato come strumento di screening BOD, fornendo risultati in pochi minuti anziché in giorni.

Il PeCOD è correlato anche al metodo del COD standard con dicromato, ma non utilizza mercurio, acido solforico e dicromato.

Il PeCOD utilizza una piastrina di biossido di titanio, che ha un potenziale di ossidazione molto forte e ossida completamente una vasta gamma di specie organiche. Infine, il PeCOD è affidabile e semplice da utilizzare. Ha un limite di rilevabilità di 0,7 ppm e può misurare campioni con concentrazioni fino a 15.000 ppm non diluiti.

Nelle applicazioni per acque potabili, in molti hanno tentato di utilizzare metodi SUVA ( assorbimento UV a 254 nm ) come misura reattiva della frazione di TOC, tuttavia tale misura non è affidabile e richiede sia una misurazione del carbonio organico disciolto (DOC) e l’assorbimento diretto UV254. Il PeCOD risulta più preciso e rapido. Alla conferenza Internationale “Water Association Natural Organic Matter 7 (IWA NOM7)” tenutasi a Tokyo nell'ottobre 2019, il PeCOD è stato presentato come “Instantaneous DBP Data Analyzer”.